INTERROGAZIONE n. 68 del 20/07/2015
Interrogazione n.68/10^ di iniziativa del Consigliere A. NICOLÒ recante: "In ordine alle condizioni di sterilità, igiene, sicurezza al presidio ospedaliero Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria"

Al Presidente della Giunta regionale -

Premesso che:
da una denuncia presentata da una nota sigla sindacale, supportata da documenti, video e reportage fotografico sembrerebbe che al presso ospedaliero Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria non vi siano le condizioni minime di sterilità, igiene, sicurezza né per i dipendenti né per gli utenti, pur avendo un flusso di circa 75 mila pazienti all’anno ed essendo un punto di riferimento delle migliaia di immigrati sbarcati sulle nostre coste;
dal suddetto dossier emergerebbe una situazione al limite dell'umana accettazione: ambienti contaminati, reparti destinati a magazzino ed archivio a rischio di incendio, impianti elettrici improvvisati e vetusti cantieri aperti vicino ai reparti, impianti di condizionamento non funzionanti, mancato rispetto dei parametri di sterilità strutture pericolose e scheletri dei pilastri esposti ad agenti atmosferici, cornicioni cadenti, balconi e reparti adibiti a piccionaie, mancato adeguamento sismico della struttura, personale infermieristico precario scarso rispetto delle normative e dei protocolli, mancanza di stanze adeguate per il trattamento dei pazienti tubercolotici (ricoverati insieme ad altri utenti, con diretta esposizione di un medico e un infermiere al contagio), scarse risorse dei materiali;
si rileverebbe, ancora, che il blocco operatorio, costato oltre 12 milioni e mezzo di euro, sia stato collaudato solo qualche settimana fa e che l'azienda preposta - da contratto - a manutenerlo si sia resa irreperibile oltre che abbia presentato all'Ospedale una richiesta di risarcimento di 9 milioni di euro circa derivanti dall'impossibilità di eseguire correttamente i lavori per diretta responsabilità del nosocomio, rappresentando l'ennesimo appalto milionario disastroso nel settore sanitario, e da quanto risulterebbe dalle foto, il cantiere relativo al Pronto Soccorso sembrerebbe abbia intrapreso lo stesso percorso poco virtuoso;
si riscontrerebbe, tra l'altro, il problema delle sale operatorie. Per citarne due: oculistica e ostetricia/ginecologia. La prima è stata chiusa per quasi un mese in seguito ad una precedente denuncia dello stesso sindacato ed è stata riaperta - dopo poche settimane di lavori di rimaneggiamento della struttura - semplicemente cambiando la destinazione d'uso in ambulatorio chirurgico. La seconda - si rileva - sembrerebbe proprio da chiudere, essendo improponibile persino la riqualificazione: struttura obsoleta, impianto elettrico malfunzionante, climatizzazione ad opera di un condizionatore domestico, mancanza di sterilizzazione;
sembrerebbe confusionaria e paradossale anche la situazione del personale dei reparti: primari non nominati, sottodimensionamento dei medici con annessa riduzione del numero di visite eseguibili, infermieri dequalificati e sottodimensionati, mancato rispetto dei turni da CCNL, mancanza di figure OSS;
Per sapere:
gli intendimenti del Presidente della Giunta regionale in relazione alla verifica della veridicità dei fatti riportati nel dossier illustrato in premessa ed, in caso di necessità, quali azioni urgenti ed immediate intende intraprendere per fronteggiare la situazione disastrosa del presidio che non risulterebbe - sic stantibus rebus - in condizione di garantire ai pazienti un'assistenza adeguata sia per carenza di mezzi, risorse umane e farmaci sia perché trattasi di strutture obsolete, pericolose e non rispettose delle normative sulla sicurezza, antisismiche, sull'igiene, etc.

Allegato:

20/07/2015
A. NICOLÒ